Un alloggio per le donne indigenti
Poco distante dal fianco settentrionale della chiesa madre, in prossimità del tracciato delle antiche mura, sorge un edificio nato alla fine del XVI secolo per accogliere le donne indigenti, denominato casa Pizzuto dal suo fondatore, l’arciprete Filippo Pizzuto, personaggio di spicco nella comunità amestratina del tempo, committente di opere scultoree per la chiesa madre e fondatore dell’ospedale del SS. Salvatore. Si tratta quindi di una rara e preziosa testimonianza di un edificio a carattere assistenziale cinquecentesco ancora esistente, sebbene molto trasformato. Il ruolo dell’arciprete e la funzione di questa singolare opera architettonica, oltre all’anno di fondazione, sono ricordati da un’epigrafe incisa sull’architrave del portale di ingresso, che recita: Don Philippo Pizzuto fecit pro pauperae 1590. Il portale in questione, che dava accesso alle stanze destinate alle povere, si trova a un livello sopraelevato, raggiungibile attraverso una scala in pietra antistante la facciata. La sobria composizione di quest’ultima comprende anche quattro finestre, con una semplice mostra lapidea, distribuite secondo un disegno simmetrico, rispettivamente, due ai lati della rampa e due ai lati del portale.