Tommaso de Marinis

Banchiere genovese al servizio di imperatori e papi, acquistò diversi feudi nel Mezzogiorno continentale

Figlio di un facoltoso banchiere genovese, divenuto anche ambasciatore e cittadino di Milano, nacque intorno al 1475. Tommaso proseguì ed espanse l’attività paterna, prestando ingenti somme o garantendo forniture militari alla corte imperiale asburgica, impegnata nel conflitto con la Francia per l’egemonia italiana, ma fu anche in stretti rapporti con la curia pontificia, in particolare al tempo dei papi Giulio III e Paolo IV. Accumulò dunque diversi possedimenti in Lombardia e nel Mezzogiorno, dove acquistò Gerace e lo stato di Terranova (1558) e Campobasso (1560). Entrò inoltre a far parte del Senato milanese e ottenne l’importante carica di depositario generale della Camera apostolica.

La fine del conflitto franco-asburgico, l’ostilità del nuovo papa Pio IV e i molti debiti accumulati lo costrinsero tuttavia a cedere i feudi calabresi, che furono in parte acquisiti dai Grimaldi. 

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