Chiesa del Santo Sepolcro

Innesti classicisti in una chiesa gotico-catalana

Le prime notizie della chiesa del Santo Sepolcro, seppur non precise, risalgono al XIV secolo e si riferiscono ad un luogo di culto nato con carattere gotico-catalano. Maggiori certezze si hanno a partire dal XVI secolo, quando la sua storia si lega a quella della Confraternita del SS. Crocifisso dell’Orazione e della Morte. Nel XVI secolo, infatti, viene descritta una chiesa su pianta rettangolare ad un’unica navata voltata a botte, cappelle laterali e presbiterio quadrangolare che ancora oggi conserva una volta a crociera stellare costolonata. Nel lato sinistro si aprono due cappelle e sul lato destro quattro. Di fronte al cappellone principale fu aperto un nuovo portale d’ingresso che sostituì quello che oggi dà su uno spazio angusto a ridosso delle scalette di Sant’Antonio. Nei secoli la chiesa fu arricchita di notevoli opere d’arte e subì periodicamente restauri ed abbellimenti a cura della Confraternita. Nel 1593 in un atto notarile si nomina l’acquisto di una porzione subito a destra rispetto alla “porta nuova”, ossia l’ingresso attuale della chiesa. Il documento riporta una descrizione degli ambienti e si riferisce alla costruzione della cappella laterale destra senza nominare la costruzione della cupola, che invece viene detta terminata e di proprietà di Bernardo Lombardo in un posteriore documento notarile del 1608. La cappella in questione, a base quadrata, riporta una copertura con cupola emisferica priva di tamburo con una cornice d’imposta dentellata e aggettante. La cupola venne raccordata al vano cubico tramite pennacchi sferici perfettamente eseguiti. Il riferimento può essere ricercato nella costruzione, poco precedente, della cupola della chiesa di Sant’Agostino affidata all'architetto ticinese Giorgio Peleari Fratino, architetto ticinese noto a Cagliari. La chiesa in questione rappresenta infatti la più coerente realizzazione architettonica del Rinascimento in Sardegna, e viene presa ad esempio per l’introduzione del lessico classicista nella regione.