Chiesa di Santa Marina

Il fascino della stratificazione costruttiva

La chiesa di Santa Marina si inserisce in un sito dall'orografia complessa, in forte pendenza. Il muro a scarpa sulla sinistra del prospetto principale e il volume turriforme sovrastante costituiscono la parte più antica dell'edificio, probabilmente una struttura fortificata inglobata nella costruzione della chiesa. Diverse fasi costruttive tra la fine del XV e il XVII secolo ne  hanno caratterizzato la storia, determinando la mancanza di uniformità sia nella volumetria esterna che all'interno. Priva di transetto, la chiesa è divisa in tre navate da un sistema irregolare di arcate su colonne e coperta con tetto ligneo. A terminazione delle navate laterali si aprono due cappelle inquadrate da arcate classiciste con semicolonne corinzie che fiancheggiano l'abside. Nel Seicento nuove campagne costruttive hanno modificato l'assetto raggiunto nel secolo precedente: la realizzazione del campanile sul lato destro della chiesa, celebrata in un’epigrafe marmorea esterna, e quella della cappella di San Lorenzo, sepoltura della famiglia dei Muscianisi, baroni di Centineo. La cappella della Consolazione, posta a conclusione della navata destra, presenta una ricca decorazione in stucco della fine del XVII secolo e accoglieva, fino al 1959, un trittico fiammingo, donato nel 1545 da monsignor Ottaviano Preconio, all’epoca vescovo di Palermo, ma originario di Castroreale. I terremoti del 1749, del 1783 e del 1786 hanno danneggiato la chiesa e nel XIX secolo il catino absidale è stato interamente ricostruito, in relazione a lavori attuati nell'adiacente chiesa di Sant'Agata.