Un elegante e preziosa architettura dell'acqua
L'imponente fontana ha pianta rettangolare e si articola in due corpi parallelepipedi rettangoli sovrapposti, di cui il superiore rientrato e alto un terzo di quello inferiore. Le superfici verticali sono rivestite in marmo bianco e partiture geometriche in marmo grigio; su tre lati al di sotto della cornice del cassone inferiore corre un'iscrizione dedicatoria, mentre il quarto lato (a settentrione) è decorato a fogliame; su ogni angolo di ciascun cassone si innalza una torre quadrangolare, simbolo della città; un’ulteriore torre, circolare, più grande delle altre e con inciso lo stemma d'Aragona, si trova a metà di ciascun lato del corpo inferiore. L’acqua sgorga da dodici mascheroni posti alla base della struttura: otto a forma di testa leonina e, negli angoli, quattro a forma di delfino affiancati da statue rappresentanti le stagioni. Dal cassone superiore si sviluppano due arcate incrociate, alla cui sommità, su un plinto, sta una statua equestre di San Gavino (patrono della arcidiocesi di Sassari); sotto la crociera, in asse con una delle torri circolari, un'altra statua raffigura un dio fluviale sdraiato. La sistematizzazione dei dati finora effettuata ha consentito di avere un quadro meno incerto sulle vicende costruttive della fontana, le cui forme attuali, nonostante diversi interventi di manutenzione e integrazione succedutisi nei secoli, non sono differenti da quelle dei primissimi anni del Seicento. Infatti, sebbene se ne abbia notizia già dal Duecento e poi con maggiori informazioni nel XVI secolo, i primi parziali riferimenti al suo aspetto datano tra il dicembre 1594 e il febbraio 1595, quando la municipalità paga un fonditore per realizzare dodici cantaros in bronzo a forma di testa di leone da fissare su altrettanti pezzi di pietra forte, cavati e lavorati da una squadra di picapedrers. Nel tentativo di risalire al modello alla base del Rosello in tempi recenti è stata avanzata la proposta di accostare le forme della Fontana di Rosello a quelle del Cabinet di Pomerania, realizzato nel 1617 da un gruppo di artigiani di Augsburg e andato distrutto nel 1945. I cabinet, o stipi, sono mobili da gabinetto di studio nati in principio con la funzione di scrittoi e portaoggetti ma ben presto divenuti elementi di arredo di lusso collezionati dalla nobiltà e dall'alta borghesia per le proprie dimore. La possibilità che il Rosello derivi le sue forme da questa categoria di mobili è dunque percorribile ma non, per ovvie ragioni cronologiche, in direzione del Cabinet di Pomerania, con il quale semmai ha in comune lo stesso prototipo.