Fortificazioni cinquecentesche

Innesti difensivi "moderni" nelle fortificazioni medievali

Le mura difensive di Cagliari caratterizzano ancora oggi il profilo della città storica, particolarmente del quartiere Castello, dove si mantengono ancora oggi le migliori tracce del sistema di difesa cittadino. Parte della cinta muraria fu demolita dopo che Cagliari cessò di essere una roccaforte (fine XIX secolo). Di molte porte rimangono solo i nomi, mentre delle quattro torri rimaste in piedi la più antica, eretta dai pisani nel 1293, è la torre dello Sperone (o degli Alberti). Poco più recente è la torre dell’Aquila (in origine del Leone), ‘oltraggiata’ nel XVIII secolo dai bombardamenti dell’ammiraglio inglese Lake e delle flotte spagnola e francese. Simboli della cinta muraria medievale sono le Torri dell'Elefante e di San Pancrazio (XIII-XIV sec.). Durante il viceregno di Dusay (1491-1508), di fronte alla basilica di santa Croce, fu eretto un baluardo, il bastione di santa Croce, oggi luogo di romantiche serate. Nel XVI secolo a cortine e torri si sostituirono pareti a scarpa e mura bastionate. Più in basso rispetto a Santa Croce furono innalzati bastioni che arrivavano fino al baluardo dello Sperone. Dallo spianamento di quest’ultimo e del baluardo della Zecca sorse a inizio XX secolo il maestoso bastione di Saint Remy, scenografica porta d’accesso tra Villanova e Castello. Nel 1552, su progetto dell’ingegnere militare Rocco Capellino, hanno inizio le opere di rafforzamento della piazzaforte di Cagliari. La nuova linea difensiva avanza quella esistente attraverso una sequenza di bastioni pentagonali. I settori maggiormente interessati dagli interventi “alla moderna” sono il fronte nord ed il fronte occidentale dove è intervenuto agli inizi del secolo il viceré Joan Dusay. In quest’area il Capellino organizza un sistema di difesa affidato al tiro incrociato delle artiglierie, impostato sul bastione del Balice e sul bastione di Santa Croce. Il disegno dei due terrapieni, realizzati in tierra y faxina, verrà presto modificato da Jacopo Paleari nel 1563 e integrato da una terza opera intermedia denominata “cortina di Santa Chiara”, progettata dal fratello Giorgio nel 1575 con il ricorso ad una “cortina ripiegata”, largamente utilizzata dai maggiori specialisti dell’epoca. Il fronte verrà completato nelle sue linee essenziali nel 1578, come si può osservare nel disegno che Giorgio Paleari esegue all’atto di lasciare l’isola con destinazione Maiorca.