Un palazzo signorile nel cuore della città storica
L’elevazione del portale rientra fra le opere commissionate, tra il 1622 ed il 1629 circa, da don Antonio Brondo e donna Elena Gualbes, marchesi di Villacidro e Serramanna, durante la costruzione del palazzo signorile incastonato fra la Torre dell’Aquila, le vie Balice e dei Genovesi e le adiacenti fortificazioni medioevali. La torre, in particolare, ridotta in altezza ed inglobata all’interno del nuovo edificio, da quel momento sarà celata per sempre alla vista esterna: è questa una delle alterazioni più significative all’immagine medioevale di Cagliari. Il portale imita i modelli bugnati della trattatistica di Sebastiano Serlio, sul quale si inseriscono, con pregevole armonia, ornati a festoni e grottesche frequenti nell’opera di Michele Sanmicheli e Giulio Romano. Il portale è sormontato da una trabeazione con fregio e un timpano triangolare spezzato ed è affiancato da colonne tuscaniche, con alternanza di bugne squadrate e sporgenti. L’iscrizione dedicatoria, le protomi leonine sovrastanti le colonne e lo stemma araldico della famiglia Brondo sono i decori dominanti, attentamente studiati per ingentilire l’impronta militaresca del portale. I rocchi sporgenti delle colonne completano un ampio palinsesto bugnato, esteso all’architrave e ai fianchi esterni delle colonne.