Arena dei gladiatori e simbolo del grande sviluppo della città romana, tra Medioevo e Rinascimento fornì i materiali da costruzione per il centro urbano
Il grande edificio per spettacoli d’età augustea o tiberiana, il cui aspetto attuale risale agli inizi del Seicento, sorgeva nella parte bassa dell'abitato antico, in posizione appena periferica rispetto all'impianto delle mura e opposta al teatro romano, coevo o di poco precedente. La struttura, tra le maggiori in ambito municipale, testimonia lo sviluppo che la colonia augustea doveva aver avuto nel I secolo d.C., ed è caratterizzata da una serie di epigrafi e di fregi funerari direttamente connessi al finanziamento dei ludi da parte dei magistrati, così come alla possibile presenza di scuole gladiatorie sul territorio. Tra Medioevo e Rinascimento il cosiddetto Verlascio fu probabilmente una importante cava di materiali da costruzione per il centro urbano. Convertito ad uso rurale (per stalle e fienili), dal Trecento al Cinquecento sarebbe appartenuto alla nobile famiglia Martucci, per poi essere da questi donato (nella seconda metà del XVI secolo), con i suoi proventi, alla Cappella di San Giovanni Evangelista, sita nella cattedrale.