Cappella del Santissimo Sacramento

Il manifesto della stratificazione dei poteri politico e religioso a Gerace

L’avvio della costruzione della cappella, fondata probabilmente negli anni Venti dei Quattrocento, è da ricondurre alla committenza della contessa di Gerace, Caterina Concublet de Arena, che intraprese, con il sostegno del consorte, il conte Giovanni Caracciolo, una profonda trasformazione della zona presbiteriale della cattedrale. La nuova articolazione favorì non soltanto l’edificazione di un coro più esteso, ma anche la realizzazione, alla sua destra, della cappella gentilizia dei conti, al di sotto della quale, in corrispondenza della cripta, fu eretto un altro sacello, dedicato a San Giuseppe.

Nel 1431, dopo la morte del fratello Giovanni, il nuovo conte, Battista Caracciolo, ottenne il giuspatronato della cappella, dedicandola a san Giovanni Battista, e portò a compimento l’opera, come dimostra lo stemma lapideo posto sulla chiave di volta. Dopo la fondazione della confraternita del Santissimo Sacramento su iniziativa del vescovo Tiberio Muti, il suo successore, Andrea Candida, promosse il compimento di una ricca decorazione pittorica e scultorea della cappella, di cui tuttavia non resta traccia, a parte, forse, per alcuni frammenti nell’abside.

Nei primi decenni del Seicento, l’ambiente vide la realizzazione di un più sontuoso rivestimento con marmi policromi a opera di scalpellini geracesi, fra cui alcuni esponenti della famiglia Lucifero. La cappella è stata indubbiamente danneggiata da numerosi sismi, che hanno portato alla perdita di buona parte della sua ricca ornamentazione.

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