Palazzo Peretti

Ciò che resta di una loggia su strada

Innalzato sul finire del Cinquecento dalla famiglia Gujò y Duran, di origine catalana, il palazzo deve il suo nome attuale alla famiglia Peretti, proveniente dalla Corsica, che lo acquistò nel XVII secolo.

Si tratta di un tipico palazzo a porticales, come testimonia il porticato esterno, ora murato, sul prospetto in via Roma, con tre arcate a doppia ghiera e sesto ribassato. Sulla stessa facciata, al livello superiore, si aprivano due bifore su colonnine, poi occluse a favore delle attuali aperture; sopra una di esse è incisa una stella rosetta (o fiore a sei petali): elemento decorativo riconoscibile anche in alcune bifore venute alla luce in via Maiorca.
Le piccole finestre nel piano ammezzato, le finestre e i balconi del secondo e del terzo livello derivano da ristrutturazioni contemporanee, eseguite in momenti differenti. Al 1953 risale invece la sopraelevazione di un piano. 

 Gli ambienti al piano terra, dove si trova il porticato esterno, ospitavano dimore e uffici dei mercanti, e accoglievano attività di stoccaggio e vendita delle merci. I palazzi a porticales erano infatti tipici delle zone a vocazione mercantile del Mediterraneo aragonese. Esempi analoghi sono Casa Farris e Casa Guarino a Sassari, e la Dogana Reale, in piazza Civica, nella stessa Alghero. 

La presenza dei porticales nel prospetto, come anche nelle logge interne, intorno ai patii scoperti, testimonia il legame della città con altre aree portuali e mercantili e, in particolare, con Genova, dove era già in uso questa tipologia di gestione degli spazi, e con Palma di Maiorca, dove immediato è il confronto con il patio loggiato di Can Bordils, ora sede dell’Archivio Municipale.