La chiesa e il convento sorgono su un’area che, nel XIV secolo, ospitava un monastero benedettino femminile. Nella seconda metà del Quattrocento, con l’abbandono da parte delle benedettine, il complesso venne donato da Roberto Sanseverino ai minori osservanti. Il rifacimento della chiesa ebbe probabilmente inizio in questa fase. Grazie a un’iscrizione sul portale maggiore si sa che nel 1476 la chiesa e il portico sono quasi terminati. L’interno è costituito da un’aula coperta a capriate, cui si addossa una navatella minore, dalla quale si accede alle cappelle. Il presbiterio ha forma poligonale ed è coperto da una volta ombrelliforme costolonata. Una lapide funeraria posta all’interno della chiesa consente di far risalire la responsabilità del progetto a Iacobello de Babino, architetto anche del sedile di Teggiano, a suo figlio Giovanni e al “magister” Angelo de Mingo. Tra le testimonianze rinascimentali spiccano l’affresco con l’Andata al Calvario, datato 1487 e che presenta lo stemma dei Sanseverino, e il Compianto sul Cristo morto dello scultore Giovanni da Nola e collaboratori.
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Andata al Calvario
Dipinto nel 1487 su un’ampia parete del refettorio del convento della Pietà, l’affresco raffigura l’Andata al Calvario