Costruito accanto alla chiesa del Santo Sepolcro, l’edificio ha nel Cinquecento la funzione di archivio delle scritture della città, come attesta un’iscrizione del 1567 posta sull’architrave della finestra.
Le carte, tuttavia, erano custodite all’interno della chiesa del Santo Sepolcro già a fine Quattrocento, quando re Ferrante d’Aragona ne dispose le modalità di conservazione. Nel 1521, invece, è ricordato un archivio di scritture presso la Casa del Capitano.
Evidentemente l’edificio cinquecentesco, commissionato dalla universitas, della quale campeggia lo stemma sull’esterno, finì con l’inglobare entrambi i fondi in un unico luogo, a testimonianza dell’attenzione in età rinascimentale per la conservazione della memoria scritta della città.
La funzione dell’edificio restò la medesima a lungo, come attesta un’iscrizione del 1784.