Attestata dal XII secolo tra le possessioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la chiesa sorgeva inizialmente al di fuori del perimetro cittadino: con l’ampliamento delle mura, nel 1162, venne inglobata all’interno della città. Nel Cinquecento passò poi ai Cavalieri Gerosolimitani.
Poco resta del portico che sorgeva dinanzi alla chiesa, abbattuto nel XVIII secolo per far posto all’attuale facciata; nell’Ottocento venne demolito anche il campanile.
Il sobrio interno si presenta a tre navate, scandite da archi acuti su pilastri polistili e coperte da volte a crociera, che terminano in altrettante absidi, visibili esternamente. Sul presbiterio si apre una cupola di forma ottagonale.
Si possono osservare diversi affreschi medievali, mentre tra le opere di età moderna spiccano la grande pala con la Madonna di Costantinopoli, attribuita a Donato Bizamano e, nel museo allestito nei matronei della basilica, un’altra tavola di pittore dalmata raffigurante San Biagio.
All’esterno, lungo la fiancata, è collocato il Colosso e, nei pressi della basilica, anche l’antico Archivio della città.
Galleria
Cosa vedere qui
Seggio del popolo
Il Seggio, o Sedile, del Popolo era il luogo dove i rappresentanti del popolo si riunivano per le questioni amministrative più importanti.
La tavola, conservata nel Museo che si trova nei matronei della chiesa del Santo Sepolcro, risale al primo quarto del XVI secolo, e raffigura San Biagio in atteggiamento benedicente.
La Madonna col Bambino e angeli reggicorona, nella iconografia tipica della Madonna di Costantinopoli, è una testimonianza della presenza in Puglia e, nello specifico, a Barletta di opere di gusto orientale.