Medico, filosofo e letterato vibonese, costituì una ricca biblioteca e fondò a Vibo un’accademia umanistica
Nativo di Vibo Valentia, fu medico, filosofo e raffinato cultore della letteratura latina e greca, nonché collezionista di manoscritti. La sua ricca biblioteca, con il suo carattere disomogeneo, rappresentava una tendenza comune nella temperie culturale del Rinascimento italiano, e costituiva, con i suoi autografi, una delle attestazioni più tarde della scrittura greca a mano.
Legato al vescovo-umanista Antonio Minturno e ai Manuzio di Venezia, Pizzimenti fu traduttore, fra l’altro, del celebre Trattato del Sublime. Visse per qualche tempo a Napoli e soggiornò poi a Padova, Firenze, Roma e Venezia.
Dopo un lungo peregrinare tornò a Vibo Valentia per esercitare la professione di medico, senza però abbandonare l’attività letteraria. Qui fondò infatti, assieme ad alcuni amici umanisti, l’Accademia degli Incostanti Ipponesi. La scelta del castello ducale come sede degli incontri è indice di una politica culturale concertata tra i principali attori della realtà vibonese e costituisce senz’altro un elemento di grande interesse nel governo dei Pignatelli, signori di Monteleone.
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Ettore II Pignatelli
Figlio di Camillo Pignatelli e di Giulia Carafa, apparteneva a due tra le più prestigiose casate del regno di Napoli