Chiesa della Santissima Annunziata

Il ruolo del patriziato urbano nella fondazione di una chiesa per gli Osservanti

Sul luogo in cui attualmente sorge la chiesa, al di fuori centro arroccato della città, si trovava una cappella, attestata dalle fonti già nel XIII secolo. Di questa preesistenza rimane una traccia evidente nell’edificio, rappresentata dalle arcate a sesto acuto che scandiscono il muro destro dell’aula, visibili anche all’esterno, e dall’impostazione della volta del presbiterio.

Nel 1535 i frati minori Osservanti, che già dal 1421 detenevano il convento di San Sergio di Drapia, ottennero di poter trasferire la propria comunità presso l’Annunziata, comunque più prossima al centro urbano di Tropea di quanto non fosse il primo cenobio. Alla concessione, avvenuta in occasione del passaggio dell’imperatore Carlo V, si accompagnò un donativo della cittadinanza, che consentì la ricostruzione della chiesa e l’edificazione del vicino convento, oggi in stato di parziale rovina.

La data di fondazione del complesso degli Osservanti è in parte leggibile sulla cornice del portale d’ingresso, visibile accedendo al vestibolo seicentesco. Lo spazio interno, ad aula unica con coro quadrato, è sormontato da un pregevole soffitto a cassettoni, con un riquadro centrale più ampio, impreziosito dallo scudo di san Bernardino da Siena. Sull’altare troneggia il gruppo scultoreo cinquecentesco dell’Annunciazione, attribuito allo scultore messinese Giovan Battista Mazzolo.

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