Tropea

Calabria

Una città regia, fiorente e strategico porto nel Tirreno

La presenza romana nell’area è attestata fin dal III secolo a. C., ma fu in età tardo-antica (tra V e VI secolo) che si realizzò la piena aggregazione della popolazione che abitava il territorio rurale tropeano, favorita dalla presenza unificante del porto e soprattutto del vescovo. L’entroterra era oltretutto attraversato dall’importante strada consolare Capua-Regium che, snodandosi dall’Appia all’altezza di Capua, giungeva fino a Reggio.

La tradizione antiquaria locale ha spesso associato le origini della città all’intervento di Ercole, che avrebbe fondato Portercole, ma in alternativa non sono mancati collegamenti con le imprese compiute da personaggi tratti dalla storia di Roma, come Scipione l’Africano, Sesto Pompeo e Ottaviano, i quali vi avrebbero, in diverse circostanze, innalzato trofei per le loro vittorie, determinandone e mutandone il toponimo. Per l’origine del nome Tropea è stata invece proposta recentemente l’associazione con la presenza e diffusione del culto, nella regione dell’antica Hipponion, di Zeus Tropaîos, cioè dell’innalzatore di tropeîa per la sua vittoria contro i Titani.

Importante centro strategico per i commerci e per la difesa del Regno, fra il XV e il XVI secolo Tropea fu, salvo alcune brevi parentesi, sempre mantenuta sotto il diretto controllo della Corona.

Nel corso del Cinquecento si assiste a un costante aumento della popolazione, e la città, con il suo distretto coincidente con la stretta fascia costiera tra capo Vaticano e Briatico, vantava una popolazione equiparabile, se non in alcuni casi superiore, a quella di centri come Cosenza, Catanzaro o Reggio Calabria.

Avvantaggiate dallo status demaniale della città, e dall’assenza di un potere feudale opprimente, le élites cittadine si dimostrarono particolarmente attive, tanto dal punto di vista politico, militare ed economico, quanto da quello artistico-culturale. Numerose famiglie tropeane, d’altro canto, furono protagoniste, spesso in forma associata, di rilevanti committenze artistiche e architettoniche, che possono ancora oggi ammirarsi negli edifici della città.

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