Tomba del primo storiografo di Venafro, il colto giurista Giovanni de Amicis
La lastra di pietra si conserva murata nella sagrestia della chiesa di San Francesco, a Venafro. Essa doveva essere la parte frontale della tomba del giureconsulto venafrano Giovanni de Amicis, divenuto famoso nel Cinquecento come trattatista e considerato il primo storiografo di Venafro, in quanto illustrò, nella sua opera, le origini e le prerogative della città. Il de Amicis aveva dotato la chiesa di alcuni fondi rustici, ottenendo in cambio il privilegio di edificare, al suo interno, una cappella. In seguito, secondo le prescrizioni del Concilio di Trento, il fronte con iscrizione e il coperchio della tomba, decorato con un bassorilievo del defunto, furono separati e posti all’esterno. La lapide frontale venne poi collocata nella sagrestia. Su di essa è incisa l’epigrafe che ricorda le virtù di Giovanni, inserita in un finto cartiglio stretto ai lati da due scudi gemelli a rilievo, con lo stemma de Amicis.
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L’opera, che si conserva oggi nella sagrestia della chiesa di San Francesco a Venafro, è attribuibile ad una bottega napoletana della prima metà del Cinquecento.
Nacque a Venafro nel 1463, e si addottorò in legge a Napoli nel 1484. Nel 1522 fu chiamato ad insegnare diritto civile nella facoltà di giurisprudenza di Napoli, ricevendo poco dopo la cittadinanza onoraria.