Madonna con il Bambino e il Salvatore

Una tavola bifacciale

La tavola, databile al XIV secolo, raffigura la Vergine con il Bambino e, sul verso, Cristo Salvatore benedicente. L’iconografia e la tipologia del dipinto, una tavola opistodoma, ovvero dipinta su entrambi i lati, sono comuni alla cosiddetta Madonna della Sfida, conservata nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore.
Come ricordano le testimonianze ottocentesche, le figure dovevano presentarsi a figura intera. Tra le ipotesi che si sono fatte circa la sua funzione c’è quella dello stendardo processionale.
Varie sono state le interpretazioni stilistiche di questo dipinto, nel quale sono stati ravvisati persino echi senesi; talvolta è stata avvicinata alle pitture in Santa Caterina a Galatina.
L’impostazione della Vergine deve molto alle icone greche, in particolare alla tipologia dell’Hodeghitria, la Madonna che presenta il figlio tenendolo in braccio. Di gusto orientale è anche la lunga veste di cui si ammanta il Bambino.
Particolarmente curata è la resa degli ori, attraverso punzonature e ornamentazioni a pastiglia.

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