Chiesa di San Giacomo

Una chiesa, un borgo

Fondata probabilmente già a fine XI secolo assieme al borgo annesso, nel quale si rifugiarono i profughi giunti da Canne, la chiesa di San Giacomo, ubicata fuori le mura, appartenne a lungo ai benedettini di Monte Sant’Angelo.

Inglobata nel Cinquecento all’interno delle mura cittadine, si ha notizia di una ristrutturazione rinascimentale grazie all’iscrizione collocata sulla cappella a destra del presbiterio, recante la data 1514 e la commissione di Radichyo de Lacetignola.
Testimonianze del Rinascimento sono anche un monumento sepolcrale, la tavola opistodoma con la Madonna con il Bambino su un lato e il Salvatore sul retro e una predella, tradizionalmente assegnata a Tuccio d’Andria.

Una nuova fase di restauri interessò la chiesa nel Settecento.

Alla chiesa si accede dal fianco, da un avancorpo aggettante, in quanto la facciata è oramai inglobata nelle costruzioni successive. Tra l’avancorpo di accesso e il transetto, trovano posto alcune botteghe, sulla centrale delle quali svetta un obelisco con orologio.

 

 

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