Simulacro di Santa Lucia

1546

Una Santa Lucia di marmo, capolavoro di Giovandomenico Mazzolo

Datata sulla base 1546, l’opera è concordemente attribuita allo scultore di origini carraresi Giovandomenico Mazzolo, nel cui catalogo si attesta tra le prove di maggiore qualità. Un tempo era collocata nel presbiterio, a sinistra dell’altare maggiore, dove era la Madonna con Bambino di Michelangelo Naccherino, del 1601, in posizione simmetrica rispetto alla Sant’Agata di Giovannangelo Montorsoli. Verosimile è che al pari di quest’ultima anche la statua di Santa Lucia sia stata commissionata dalla confraternita di Sant’Agata.

La Martire siracusana è rappresentata in piedi, in una posa un po’ dinoccolata e con un’espressione imbronciata, che ne sottolineano la giovane e contribuiscono a conferire effetti realistici.

Sulla base poligonale sono scolpiti a bassorilievo tre momenti della vita della Santa che devono essere letti da destra verso sinistra. Essi rappresentano: la restituzione della vista a due ciechi, la Santa aggiogata ai buoi e la Santa che sta per essere trafitta da un carnefice.

Cosa vedere qui