Pace

metà sec. XVI

Un dono del vescovo di Monopoli

La Pace in bronzo dorato mostra la Vergine con il Bambino sullo sfondo di una nicchia di gusto classico. Quattro angeli ceroferari l’affiancano, mentre una schiera di angioletti le srotola ai piedi una ghirlanda di foglie. Ai lati della nicchia due angioletti ritti su una colonna sorreggono una ghirlanda dietro il capo di Maria. Nella lunetta della rinascimentale incorniciatura architettonica sono raffigurate le Marie al sepolcro inginocchiate difronte a un angelo seduto sul bordo del sarcofago vuoto. La differenza stilistica tra la scena centrale e quella nella lunetta si deve all’assemblaggio di due modelli appartenenti ad artisti e periodi diversi. La Madonna deriva da un prototipo, probabilmente ferrarese, databile ante 1486, mentre il timpano ha caratteri stilistici raffaelleschi. La Pace, unica nell’unire queste due raffigurazioni, reca incisa una scritta in latino che la dice appartenuta al frate francescano conventuale Ottaviano Preconio (1502-1568), quando era vescovo di Monopoli (1546-61) in Puglia. Successivamente Preconio, nativo di Castroreale, fu vescovo di Ariano Irpino (giugno 1561) in Campania, e arcivescovo di Palermo dal marzo 1562 fino alla morte.

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