Sant'Agata e storie della sua vita

Inizi del XV secolo

Una tavola agiografica di Sant'Agata

L’opera proviene dalla chiesa castrense intitolata a Sant’Agata, per la quale è stata realizzata da un ignoto pittore siciliano, verosimilmente, su commissione dell’omonima confraternita, nei primi decenni del Quattrocento.
Elegantemente abbigliata con un manto bianco punteggiato da stelle e fiori dorati, e con il capo avvolto da un cercine che ne ripete i colori, la Vergine catanese è rappresentata in posizione frontale, nell’atto di sostenere con la mano destra una croce greca e di reggere con la sinistra una tavoletta sulla quale si legge: mentem sanctam spontaneam honorem deo et patriae liberationem. Si tratta della cosiddetta iscrizione angelica, testo che secondo la tradizione gli angeli avrebbero deposto, inciso su una tavoletta di marmo, sotto il capo della Santa al momento del seppellimento. La figura della martire è collocata all’interno di un’edicola architettonica di gusto tardo gotico, comprendente ai lati dodici scenette minutamente descritte. Tra esse immediatamente riconoscibili sono, a destra, l’Estirpazione dei seni e la Visita di San Pietro. 

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