Sorto nella parte più alta della città, fu trasformato nel Rinascimento in una in splendida residenza signorile
Il castello di origine altomedievale, sorto ai piedi del colle Sant'Angelo, a ridosso dell’impianto urbano antico, passò nel Quattrocento sotto il dominio dei Pandone, potenti conti di Venafro, i quali vi realizzarono importanti lavori di restauro e ampliamento, allo scopo di trasformare la fortezza in una sontuosa residenza, secondo il gusto dell’epoca. Fra questi, spiccano la realizzazione di un prezioso loggiato con arcate, sul lato verso la città, e la decorazione degli interni con affreschi raffiguranti i cavalli delle scuderie di famiglia. Allevati presso il castello, venivano dipinti nel momento in cui venivano donati ad altri nobili ed esponenti della Corona, a testimonianza, fra l’altro, della fitta rete di relazioni dei conti cittadini.
Della fase di possesso della famiglia Lannoy, succeduta ai Pandone dopo il 1528, si conservano invece gli stemmi e la ricca decorazione ad affresco nella parte superiore del salone di rappresentanza.
Galleria
Contatti
Comune di Venafro
Cosa vedere qui
Enrico Pandone
Figlio del conte di Venafro e di una principessa aragonese, si imparentò anche con la potente casa Acquaviva d’Aragona, sposando una figlia del marchese di Bitonto
Il ciclo di affreschi, forse attribuibile ad una bottega napoletana, ritrae i cavalli posseduti dal conte di Venafro, Enrico Pandone, e ricopre le pareti delle stanze del piano nobile del Castello.