Francesco Pandone

Uomo d’arme e membro di spicco della corte aragonese, commissionò numerosi interventi nel suo feudo di Venafro

Avendo militato a lungo nella compagnia di ventura del condottiero Giacomo Caldora, seguendone per un certo periodo le alterne obbedienze politiche, Francesco Pandone fu anche ciambellano di re Ladislao di Durazzo e rafforzò la sua posizione nei difficili anni del regno di Giovanna II, passando infine dalla parte di Alfonso d’Aragona, con il quale barattò la resa di Venafro in cambio della sua infeudazione.  Da questo momento, col titolo di conte, seguì con costanza le parti alfonsine, servendo in missioni militari e diplomatiche, e attuò una politica espansionistica nei territori molisani. Divenuto un esponente di spicco della corte aragonese, si dedicò altresì alla committenza nei propri feudi, come dimostrano gli interventi da lui voluti nel castello di Venafro, nella Torre del Mercato e nella cinta muraria della città.

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