Salvator Mundi

Quarto decennio del XVI secolo

Un presunto Polidoro

Il piccolo dipinto è stato ritrovato dentro un armadio della sacrestia della chiesa francescana di Santa Maria di Gesù, oggi inglobata nell’area de cimitero comunale. Sebbene non se ne conosca la collocazione originaria le dimensioni ridotte lasciano immaginare che si conservasse proprio colà o nei locali del convento annesso alla chiesa. Eseguito su tavola, rappresenta Gesù fanciullo in atto di benedire con la mano destra e sorreggere il globo crucigero con la sinistra. Di tale attributo, simbolo della supremazia di Cristo sul mondo e sui poteri terreni, a causa di una ampia abrasione della superficie pittorica nella parte inferiore destra, si scorge soltanto la croce. Gesù è raffigurato, quindi, come Salvator Mundi, Salvatore del Mondo, secondo un’iconografia che trova nel Quattrocento un momento di particolare diffusione attraverso la circolazione di opere di vari pittori d’oltralpe. Priva di firma e di data, l’opera è stata avvicinata, in passato, alla produzione di Polidoro da Caravaggio e datata agli anni del suo soggiorno messinese per affinità stilistiche con alcune opere del maestro lombardo.

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