Statua della Vergine col Bambino

Una statua mai giunta nella cappella cui era destinata

Tra le cinque statue commissionate nel 1524 da Ettore Pignatelli, duca di Monteleone (Vibo Valentia) e viceré di Sicilia, ad Antonello Gagini, vi era anche quella raffigurante san Giuseppe, come parte dell’ornamento della cappella-mausoleo di famiglia nel coro della chiesa di Santa Maria la Nova (allora Santa Maria del Gesù) a Vibo Valentia. Nel 1534, Pignatelli decise di modificare la richiesta all’artista chiedendogli di realizzare, in luogo della figura del santo, quella di una seconda Vergine col Bambino, da collocare nella cappella dedicata a San Michele nel castello-palazzo della città. La scelta rifletteva probabilmente un significativo cambiamento del progetto per il coro che doveva a quel punto accogliere non cinque, ma quattro sculture in altrettante edicole marmoree.

La morte del duca nel 1535 e quella dell’artista l’anno seguente non estinsero l’accordo, mantenuto dalla bottega di Gagini attraverso la realizzazione della scultura, consegnata al nuovo duca, nipote dell’omonimo viceré, Ettore II. Quest’ultimo, tuttavia, mostrò di non gradire l’opera, optando per la realizzazione di una nuova statua, commissionata probabilmente allo scultore napoletano Annibale Caccavello, o al suo collega-sodale Giovan Domenico d'Auria. La statua della bottega gaginesca rimase, pertanto, nella cappella di famiglia, finché, al principio dell’Ottocento, non fu trasferita con le altre opere del sacello nel Duomo di Vibo. Dopo essere rimasta insieme alla statua di san Luca, del medesimo ambito, nel cappellone di San Basilio della chiesa matrice, nel 1988 è entrata a far parte delle collezioni esposte nel Valentianum.

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