Un’opera che rivela il mutare delle volontà del committente
La statua fa parte delle cinque sculture commissionate ad Antonello Gagini da Ettore Pignatelli, duca di Monteleone (Vibo Valentia) e viceré di Sicilia, per la propria cappella-mausoleo nel coro della chiesa di Santa Maria la Nova, allora denominata Santa Maria del Gesù. La richiesta di effigiare san Luca giunse all’artista nel 1534, in sostituzione della figura di san Michele Arcangelo, che era tra quelle prescelte dal duca nel contratto di dieci anni prima, ma che non era stata ancora eseguita.
La statua fu probabilmente portata a compimento dalla bottega dopo la morte di Gagini nel 1536 e collocata come le altre nel sacello familiare, rimanendo tuttavia esclusa dal riallestimento tardo-cinquecentesco, voluto da Ettore III Pignatelli, che interessò invece solo le immagini marmoree di mano dal maestro palermitano. Al principio dell’Ottocento, la scultura fu portata in Duomo, come le altre incluse nell’altare policromo, e ricollocata nel transetto destro, entro il cappellone di San Basilio, insieme a un’altra opera della bottega gaginesca, raffigurante la Vergine col Bambino. Dal 1988 fa parte delle collezioni esposte nel Valentianum.
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Statua della Vergine col Bambino
La scultura, commissionata da Ettore Pignatelli nel 1534 in sostituzione della statua di San Giuseppe, rifletteva probabilmente un significativo cambiamento del progetto per il coro