Tabernacolo

Un prezioso testimone dell’aspetto rinascimentale della Cattedrale

Il riquadro marmoreo raffigurante Cristo bambino in fasce, posto in verticale all’interno di un ambiente definito prospetticamente dalla fuga del pavimento e circondato da angeli, si trova dietro l’altare, dirimpetto alla Madonna della Sfida.

Si tratta di quanto rimane di un più ampio complesso, probabilmente custodito nella cappella del Santissimo Sacramento ubicata nel deambulatorio della Cattedrale, sotto il patronato della famiglia Elefante. Proprio uno degli esponenti di questa casata, Monaco è committente del tabernacolo, come si evince dall’iscrizione “Monacus Elefante Fecit”.

Non se ne conosce l’autore, in genere ricondotto all’ambiente degli scalpellini locali. Va comunque messo in evidenza l’utilizzo del marmo in un’area in cui gli apparati scultorei erano generalmente eseguiti in pietra.

La famiglia Elefante fu tra le principali finanziatrici dei lavori di ammodernamento della zona presbiteriale della Cattedrale nel Cinquecento, tanto da assicurarsi due delle cappelle radiali all’interno del deambulatorio: quella, appunto, del Sacramento e quella centrale.

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