Coro ligneo

Un tesoro nascosto dietro l’altare

Collocato dietro l’altare come da prescrizioni post-tridentine, il coro ligneo rappresenta una testimonianza eccezionalmente conservata di questa tipologia di manufatti di fine Cinquecento.

Con la sua data 1599, vergata in oro sullo scranno centrale raffigurante l’Immacolata, l'opera si colloca cronologicamente tra gli ultimi prodotti rinascimentali a Barletta.

Commissionato a due maestranze napoletane, con Angelo Casella nella veste di squadratore, ovvero colui che si occupava della parte architettonica, e Federico Ferraro come intagliatore, il progetto prevedeva inizialmente una decorazione a rosoni, successivamente sostituiti con le immagini dei santi indicate agli artisti da fra Pacifico, all’epoca decano del convento francescano.

L’ingerenza del frate nelle scelte ornamentali riconduce a pieno titolo nel clima controriformato.

Lungo l’architrave corre un’iscrizione, sempre in lettere dorate, tratta da un inno sacro che ricorda la ricezione delle stimmate di San Francesco; questo episodio è rappresentato in uno degli scranni accanto alla Vergine Immacolata. 

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