Crocifisso in mistura

1496

Un Crocifisso del tardo Quattrocento, esempio dell'arte della mistura

Il Crocifisso si conserva nel piccolo museo d’arte sacra annesso alla chiesa. Proviene dalla locale chiesa di San Giovanni Battista, per la quale era stato commissionato dall’omonima confraternita che colà aveva sede prima che l’edificio sacro fosse assegnato ai Cavalieri di Malta.

Sulla scorta di un documento del 1496, andato perduto, è riferito al plasticatore e pittore messinese Gerobino Pilli, membro di una apprezzata famiglia di artisti attiva tra Quattro e Cinquecento.

In legno e mistura, l’opera è esempio di un tipo di prodizione quasi seriale, il cui interesse è spesso legato più a questioni tecniche che stilistiche.  Questo genere di crocifissi, infatti, era eseguito attraverso l’uso di stampi, entro i quali veniva colato un impasto di gesso, colla e altri materiali. Fatti asciugare e rinforzati nelle parti delle giunture per mezzo di elementi in legno, i manufatti erano poi rivestiti da una sottilissima tela che, ricoperta da uno strato di gesso, fungeva da base per la stesura del colore, attraverso il quale erano conferiti effetti naturalistici

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