Una delle famiglie più influenti della città, la cui ascesa sociale e politica fu dovuta ai legami con i Pandone
I Mancino furono una delle famiglie più importanti del patriziato venafrano nei secoli XV e XVI, la cui presenza è però attestata in città almeno dalla metà del Trecento, con il medico Angelo. Tra gli esponenti principali è sicuramente da ascrivere Antonio Mancino, che fu eletto vescovo di Venafro da papa Martino V e resse la diocesi per quasi un quarantennio (1426-1465). Durante il suo ministero episcopale fondò una cappella di famiglia in giuspatronato nella chiesa cattedrale, dove trovò sepoltura Covella d’Alferio di Castelpetroso, moglie di suo fratello Cristoforo, che commissionò un affresco per onorarne la memoria. Il peso dei Mancino in seno alla società venafrana crebbe nel corso del Quattrocento e la sanzione ufficiale dello status dominante da loro acquisito fu il legame matrimoniale con la famiglia comitale dei Pandone.
Contatti
Comune di Venafro
Cosa vedere qui
Affresco con l'Albero di Jesse
L'affresco, che si trova nella quarta cappella destra del duomo di Venafro, è stato rinvenuto nel corso dei restauri degli anni Sessanta, sotto strati di intonaco che l'avevano interamente coperto.
L’affresco, che è collocato nell’absidiola sinistra della cattedrale di Venafro, fu commissionato nel 1458 da Cristoforo Mancino per commemorare la moglie defunta, Covella d’Alferio di Castelpetroso.
Reused outside the central apse of the Cathedral, and placed between two Ionic friezes, based on the typological characters it can be dated to the third quarter of the 1st century BC
Due dei blocchi del fregio, decorato da un tralcio acantino, furono reimpiegati all’esterno dell’abside centrale della cattedrale, e altri due, non contigui, nell’abside sinistra
Famiglia di primissimo piano, ampiamente radicata nel patriziato d’Isernia fin dal XIII secolo, fondò il proprio successo sull’esercizio del diritto al servizio della Corona.