A fragment of a lost sixteenth-century patrician chapel in a new architectural setting
In 1598 Giuseppe Galzerano, a member of the local nobility of Tropea, commissioned the work to the Messina sculptor Pietro Barbalonga for the altar of his family chapel, dedicated to the Nativity scene and placed in correspondence with one of the pillars in the cathedral.
The relief was completed two years later, as demonstrated by the payment received by the artist.
The Nativity scene is framed within an elegant architectural structure and offers a double representation of the scene, inside and outside the stable, which takes on the appearance of a wooden temple.
In accordance with a passage from the Gospel of Luke, in addition to the Holy Family, the multitude of angels who announced the birth of Jesus and, below, the crowd of shepherds who flocked to Bethlehem to worship him are depicted above.
The current location of the reredos under a pulpit dates back to 1790, when Bishop Vincenzo Monforte made it part of the decoration of the new liturgical furnishings during the renovations promoted in the cathedral after the earthquake of 1783.
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Statua della Madonna del Popolo
a statua, ubicata a destra dell’area presbiteriale, è tra le opere certamente attribuibili a Giovan Angelo Montorsoli, raffinatissimo scultore apprezzato da Michelangelo
Le caratteristiche della tomba rientrano in un modello molto diffuso a Napoli già nel periodo angioino, perdurate anche in età aragonese e nei primi decenni del Cinquecento.
Il sepolcro, che si trova nella seconda cappella sulla navata laterale destra della cattedrale, fu commissionato da Antonello Galluppi, barone di Cirella, Ioppolo e Coccorino, per i cinque figli premortigli.
Il tabernacolo, posto dinanzi all’abside sinistro in corrispondenza dell’altare dedicato a San Giuseppe agonizzante, è stato commissionato nella seconda metà del Quattrocento da Pietro Balbo, vescovo di Tropea di origine pisana
Non sono note le date di nascita e di morte di questo personaggio, membro del patriziato cittadino, la cui prima menzione documentaria nota è rappresentata dalla committenza del rilievo della Natività per la propria cappella.
Appartenente al ramo pisano di una nota famiglia del patriziato veneziano, iniziò i suoi studi a Padova, proseguendoli a Mantova sotto la guida di Vittorino da Feltre.
Famiglia stabilitasi in diversi centri della Campania, così come a Nicotera, in Calabria. Da qui, nel 1568 un Gilberto Romano trasferì la sua residenza a Tropea