An example of artistic commission by a bishop of Tropea in the fifteenth century
The tabernacle, placed in front of the left apse in correspondence with the altar dedicated to the dying Saint Joseph, was commissioned in the second half of the fifteenth century by Pietro Balbo, bishop of Tropea. He was originally from Pisa and belonged to a family whose Venetian branches had expressed important prelates and even a pontiff.
Perhaps originally placed on a wall, it took on the character of an independent temple when it was moved at the end of the nineteenth century because it was incorporated into a masonry structure.
The relief work, painted in blue and gold according to a widespread style in the second half of the 15th century, was probably executed by a sculptor from Lombardy, active in the Kingdom of Naples.
The Eucharistic door is flanked by two kneeling angels inserted in a perspective architectural structure with a coffered barrel vault. The scene is framed by two decorated pilasters which support an entablature which houses an inscription in Latin and Greek dedicated to the Blessed Sacrament.
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Statua della Madonna del Popolo
a statua, ubicata a destra dell’area presbiteriale, è tra le opere certamente attribuibili a Giovan Angelo Montorsoli, raffinatissimo scultore apprezzato da Michelangelo
L’opera fu commissionata nel 1598 da Giuseppe Galzerano, membro della nobiltà locale di Tropea, allo scultore messinese Pietro Barbalonga per l’altare della cappella di famiglia
Le caratteristiche della tomba rientrano in un modello molto diffuso a Napoli già nel periodo angioino, perdurate anche in età aragonese e nei primi decenni del Cinquecento.
Il sepolcro, che si trova nella seconda cappella sulla navata laterale destra della cattedrale, fu commissionato da Antonello Galluppi, barone di Cirella, Ioppolo e Coccorino, per i cinque figli premortigli.
Non sono note le date di nascita e di morte di questo personaggio, membro del patriziato cittadino, la cui prima menzione documentaria nota è rappresentata dalla committenza del rilievo della Natività per la propria cappella.
Appartenente al ramo pisano di una nota famiglia del patriziato veneziano, iniziò i suoi studi a Padova, proseguendoli a Mantova sotto la guida di Vittorino da Feltre.
Famiglia stabilitasi in diversi centri della Campania, così come a Nicotera, in Calabria. Da qui, nel 1568 un Gilberto Romano trasferì la sua residenza a Tropea