Sepolcro Caccetta

La diffusione di un modello della tradizione artistica napoletana a Tropea

Le caratteristiche della tomba rientrano in un modello molto diffuso a Napoli già nel periodo angioino, perdurate anche in età aragonese e nei primi decenni del Cinquecento. Si tratta del sepolcro doppio, un singolo monumento per due persone, la più importante delle quali raffigurata in altorilievo sulla lastra del coperchio, l’altra in bassorilievo sul cassone. Così risultano rappresentati i figli di Paolo Caccetta, Girolamo e Antonella, nella tomba da lui commissionata nel 1530, che si trova nel vestibolo laterale destro della cattedrale.

Per le convergenze stilistiche con alcuni esempi napoletani realizzati del celebre scultore Tommaso Malvito e dal figlio e valente artista Gian Tommaso, l’opera è stata attribuita a quest’ultimo. Di particolare interesse risulta la disposizione dell’iscrizione su un basamento con uno zoccolo doppio, in cui la parte inferiore, inserita tra due coppie di stemmi, si riferisce al committente, mentre la seconda è inquadrata da due putti chini accostati a due leoni alati che sorreggono la figura giacente della fanciulla. Ai piedi del ritratto del giovane sulla lastra superiore vi è invece un cane addormentato.

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