Sepolcro Galluppi

Un pregevole esempio del legame fra Tropea e l’ambiente artistico siciliano

Il sepolcro, che si trova nella seconda cappella sulla navata laterale destra della cattedrale, fu commissionato da Antonello Galluppi, barone di Cirella, Ioppolo e Coccorino, per i cinque figli premortigli.

L’opera ha caratteristiche tipiche delle tombe dell’ultimo quarto del Cinquecento, come la conformazione del cassone e un certo gusto per l’introduzione di inserti policromi in una struttura di marmo bianco. Per questo motivo è stato giustamente accostato al sepolcro Polizzi, ubicato nella cattedrale di Gerace, e, dunque, ricondotto all’autografia di Lorenzo Calamech, certamente autore di quell’opera.

Il sepolcro ha una base connotata da un’epigrafe, in cui, oltre a essere magnificato il profilo del committente, sono menzionati i nomi dei figli defunti. Sul cassone, sorretto da due piedistalli a forma di zampa di leone e riccamente ornato con un fregio continuo a rilievo, è collocato il busto del committente, inquadrato entro una nicchia e contornato da due angeli seduti, con la testa reclinata.

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